lunedì, gennaio 23, 2006

Io, Uma e le altre.

Dopo che i giornali hanno pubblicato la foto di Uma Thurman a Central Park intenta a sferruzzare a maglia, mi son detta che anch'io non potevo esser da meno.
Purtroppo non potevo rivolgermi a mia madre per imparare quest'antica arte, perchè lei già alle elementari si rifiutava di imparare a ricamare (ai suoi tempi c'era l'ora di economia domestica) e l'unico suo manufatto, un lenzuolino con dei fiorellini, è in realtà opera delle suorine della sua scuola, che l'ultimo giorno prima del saggio di fine anno si sbrigarono a finirlo al posto suo imprecando...

Così ho chiesto di insegnarmi alla migliore amica di mia madre, Nicoletta, che da anni ci rifornisce di calzini da notte e copriborsa dell'acqua calda, che per altrettanti anni ho schizzato orripilata, e che ora (dopo che anche Uma...) sono corsa a recuperare.

All'inizio ho pensato che per essere un'attività zen, era parecchio stressante. Invece che rilassarmi mi si attorcigliava il cervello, mi si indolenzivano le mani, e mi sorprendevo a fare espressioni improbabili che mi procureranno rughe indelebili
$8-)
Poi, grazie all'intervento provvidenziale di Bruna, ho imparato in un solo colpo il dritto e il rovescio, a tenere ferma una mano e muovere l'altra, a non esitare a guidare la maglia dentro e fuori come una cantilena.
Mi sono ritrovata a vantarmi tra me e me di trovare più facile il rovescio del dritto (..in realtà - ho poi capito - perchè non riesco a distinguerli, cioè non so, nel momento in cui inizio, se farò un dritto o un rovescio).

Ora sto facendo un porta-ipod per Alberto. E' per i climi freddi anche se dice che al freddo l'ipod si sente meglio.
Doveva essere una sorpresa, ma visto che non lo finirò mai per quando andrà in Germania, bè, sarà per il prossimo viaggio nel profondo Nord :-)

Quando l'avrò finito ho in mente di farmi un bikini di lana, di quelli inutili ma tanto cool, che metti una volta perchè poi te li perdi nel mare.
Ho ancora qualche mese per lavorarci.