giovedì, luglio 23, 2009

Se la cantano e se la suonano. RSVP: la campagna pubblicitaria dell'estate romana

Ieri a ora di punta, mentre aspettavo da più di 20 minuti un autobus a piazzale Flaminio, in pieno centro a Roma, guardavo sotto un sole cocente il nuovo manifesto dell'estate romana 2009: "RSVP - Roma d'estate è tutta una festa". 

Quanti italiani sanno cosa vuol dire RSVP?
 
Inutile cercare nella pagina il significato dell'acronimo. 

Su Exibart leggo: 
"Si respira aria nuova nella comunicazione istituzionale del Comune di Roma, uno degli aspetti dell'innovazione introdotta dall'assessore Croppi. Uno dei test di prova è il materiale prodotto per l'attesaEstate Romana: a cominciare dal nuovo website, chiaro e elegante fin dal claim RSVP". 

E davvero mi chiedo come si possa definire "chiaro ed elegante" questo messaggio. Io non ho studiato comunicazione, ma credo che la maggior parte dei destinatari del messaggio si fermi a chiedersi: R starà forse per Roma, ma il resto

Chi ha fatto questa campagna pubblicitaria, immagino, sarà un semifighettino della Roma bene, che si rivolge a un pubblico ristrettissimo di gente come lui, che ammicca sentendosi bene perché sa che cosa vuol dire RSVP, e si aggrappa a questa certezza come a un'identità che lo distingue dai coatti e dai bori che si ritroverà accanto all'estate romana. 

O forse no. Semplicemente chi ha fatto questa campagna pubblicitaria è talmente autoreferenziale che pensa davvero che tutti sappiano che cosa significa RSVP e su questa grossolana svista costruisce anche il senso del suo messaggio: siete tutti invitati, ricchi e poveri, belli e brutti, fighi o sfigati. L'estate romana è una festa per tutti. 

Non una sagra di paese però, ma una festa d'élite, una roba di classe, dove addirittura esibire l'invito, dove sentirsi scelti, per una volta, privilegiati

Nella città dei privilegi, sentirsi per una volta anche noi poveri cristi che aspettiamo l'autobus per mezz'ora sotto il sole di mezzogiorno dei privilegiati.

Non avete il pane, mangiate brioche (o cornetti).

Intanto l'autobus non passa e alla fine prendo un bus semivuoto della linea "Nuoto-Stz. Termini": per i mondiali di nuoto facciamo le cose in grande e allestiamo addirittura una linea speciale (come quella linea M che arriva diretta all'auditorium, come se chi va all'auditorium usasse i mezzi pubblici), dimenticandoci della normalità di tanti romani e turisti, che non hanno una macchina né un motorino e vorrebbero tempi umani per muoversi in città.