martedì, dicembre 20, 2005

Amiche, chiacchiere e magie.


Ieri è passata a trovarmi Marina, la mia amica siculo-tedesca, abitante in Inghilterra. Avrebbe dovuto fermarsi solo un paio d'ore alla stazione Termini, ma la mamma le ha prenotato il treno per oggi e così si è fermata a dormire da me in piccionaia (una stanzetta ricavata sopra la cucina per persone più basse di un metro e ottanta).
Ho conosciuto Marina in Sicilia 12 anni fa, in un'estate di adolescenti che scoprivano di essere ragazze, e da allora siamo sorelle attraverso il mondo. Ci si scopre ogni volta diverse. Ora lo accetto, ma in passato, quando ti guardavi in un'amica per vedere chi eri, facevo fatica ad accettare i cambiamenti dell'altra. Lo vivevo un po' come un tradimento.

Tramite Marina ho conosciuto due delle mie più care amiche, che hanno studiato con lei a Brighton: Laura (in rosa nella foto), sicula, e Yolanda, spagnola-svizzera, entrambe per fortuna trapiantate a Roma.
Ieri per l'occasione avevo preparato una zuppa alla tedesca. Dopo cena ci siamo chiuse in camera a chiacchierare, ad esaurire in una sera tutte le esperienze, i viaggi e gli incontri degli ultimi 6 mesi.
Siamo così diverse, come il colore dei nostri capelli e dei nostri maglioni (i miei: castani scuri e giallo). Non sono le scelte o i desideri ad accomunarci, anche se ho scoperto paure simili alle mie in una persona "libera" come Marina, ma piuttosto un'energia di vita, di colore, di ridere, una saggezza che ci viene da chissà dove, non dalle nostre madri, e un coraggio di pensare in grande, di non scendere a patti con la realtà o col buon senso (degli altri).
Questa determinazione un po' ribelle non c'era fino a poco tempo fa.

Oggi andiamo tutte e tre dal parrucchiere a tagliarci i capelli. Facciamo una cosa che nel mio immaginario appartiene al mondo di mia madre, di sua sorella, delle sue amiche.
Questo non significa semplicemente che siamo diventate come loro, che siamo GRANDI.
Ci siamo piuttosto appropriate del nostro diritto di essere ragazze e donne, a modo nostro, nel nostro tempo, con le nostre regole e i nostri gusti.

P.S. Liberamente ispirata al racconto di Alberto di una serata con i suoi amici in un bivacco sulle Giulie.. :-)