lunedì, novembre 27, 2006

Sabato alla Piramide Cestia

Sabato mattina si è celebrato il funerale di una mia lontana zia ultraottantenne.
Ci sono andata per continuare a ricostruire pezzi della mia storia, della mia famiglia. Riallacciare legami o gettare le basi per nuove amicizie. Fare pace con la mia storia o almeno gettare un sasso in quella direzione. Il gesto di perdonare per me è rappresentato dal gettare una cucchiaiata di terra dentro la fossa, insieme ad alcuni petali di fiori. Non che io avessi niente da perdonare a questa zia, che conoscevo appena, ma insomma tutti noi abbiamo qualcosa da lasciarci dietro legato ai nostri genitori e ai loro parenti, che poi sono anche i nostri.

Il funerale si svolgeva nel Cimitero acattolico di Roma, nel giardino della Piramide Cestia. E' un posto molto bello, ideale per una passeggiata in cerca di quiete. Ci sono le tombe dei poeti inglesi Keats e Shelley, il figlio di Goehte, Gramsci, e altri. Camminando leggi i nomi scritti sulle lapidi, donne dai nomi esotici, diventate italiane, e ti immagini la loro storia, il loro viaggio, la loro scoperta dell'Italia, la loro scelta di essere sepolte a Roma.

In fondo arrivi alla cappella. Quel giorno c'era una donna a celebrare la funzione, perché mia zia era inglese. Una cerimonia in inglese e in italiano, per pochi intimi e un gatto, che si è piazzato sulle gambe di mia cugina e poi ha seguito il corteo alla tomba.

Poi siamo andati tutti a pranzo da Fortunato al Pantheon, secondo le ultime volontà della morta. La famiglia italiana e quella inglese, rappresentata dal fratello novantenne e da due dei suoi figli, Paul e Charles.
Io ero seduta vicino a Charles, che ha ordinato ossobuco e allora io ho avuto il tatto di parlare della mucca pazza (crazy caw). Questo Charles sembra un lord inglese. Non so se è lord, ma vive in campagna, ha sette figli, cavalli, maiali e gatti, e in cima ai suoi pensieri ci sono i cavalli. Ha chiesto a tutti che cosa facessero nella vita, e quando io gli ho chiesto perché la moglie fosse in Australia, è scoppiato a ridere diventando tutto rosso e ha risposto che era col suo boyfriend (era una battuta).
Alla fine, salutandoci, il vecchio ci ha fatto promettere di andarli a trovare in Inghilterra. Chissà. Ora c'è un cane bigle da adottare, per chi fosse interessato.