domenica, aprile 29, 2007

Weekend romano

Capita raramente di doversi inventare un finesettimana, quando si è in due. Ci si lascia trascinare dai capricci del momento, a volte dalla prigrizia a volte dallo spirito di avventura. Ma si è in due e passa la paura.
Questo weekend invece la mia dolce metà era a Genova e io qui a Roma, indecisa se fuggire al mare o godermi la città. Ho scelto di restare.

Venerdì sera Centocelle by night. A Centocelle c'è un cinema dove fanno i film in prima visione ma a 5 euro. Ho visto Mio fratello è figlio unico e mi è venuta voglia di ballare il twist :-) Ero con i miei compagni della ssis e dopo il cinema abbiamo camminato per il quartiere, tra i villini di una periferia che presto diventerà cool.

Oggi era una splendida domenica, sui giornali avevo letto di alcune mostre di fotografia (c'è il festival in questi giorni), così ho chiamato un'amica inglese e ci siamo date appuntamento in centro.
Nel pomeriggio sono andata con mia madre a vedere il film Frank Gehry. Creatore di sogni. Nella fila davanti a noi era seduto Nanni Moretti, in completo di lino bianco. Ero convinta che mia madre lo avesse riconosciuto e che fosse così snob da non farmi neanche un cenno. Ma poi all'uscita, quando per scrupolo le ho buttato lì: - Hai visto che c'era Nanni Moretti!, lei è caduta dalle nuvole. Avrei scommesso che l'aveva visto e faceva finta di niente.

Il film è BELLISSIMO.
Chiunque fa un lavoro creativo dovrebbe vederlo. Inizia con lui che racconta di quando deve mettersi alla scrivania e incominciare un nuovo progetto. Prima fa tutta una serie di gesti e di azioni irrilevanti per allontanare il momento fatidico, costantemente con la paura di non sapere come iniziare, col timore di non aver più niente da dire.
La fase più importante, quella che ti resta sulla pelle, secondo Gehry, è tutto il lungo processo di elaborazione. Il risultato poi ti sembra uscito da un cappello magico, tu stesso fai fatica a riconoscerlo, a sentirlo tuo.

Mi sarebbe piaciuto andare a Genova, è una città che non ho mai visto ma che ti impolvera prima ancora di andarci. Soprattutto mi sarebbe piaciuto conoscere Enrica, ma sarà per un'altra volta.