sabato, ottobre 28, 2006

Le parole per dirlo

Capito su un post di Massimo Moruzzi, linkato da Morbìn, e leggo una famosa classifica della libertà di stampa nel mondo, con l'Italia ora al 40mo posto.
L'idea di Massimo è che fra vent'anni Paesi già più evoluti di noi dal punto di vista della libertà mediatica, ma 'famosi' come mete di turismo sessuale da parte dei maschi italici, come l'Ungheria e la Slovacchia, ci supereranno anche in quello e verranno a divertirsi da noi

fra 20 anni verranno in Italia a scoparsi tua figlia per 50 euro.


I commenti a seguire, n.b. tutti di maschi, non usano parole più soft.

Io voglio limitarmi solo al linguaggio e notare che soltanto in Italia si continua a riferirsi alle donne in termini di "scopare", "trombare", "zoccole", "troie", ecc.
Il principe Vittorio Emanuele di Savoia, quest'estate, ha dato il buon esempio, quindi perché stupirsi.
Io ho trascorso parecchio tempo in Germania e ho tante amiche cresciute e vissute in Inghilterra, e vi assicuro che questa "normalità" lì è del tutto sconosciuta.
Le donne lì non vengono neanche spogliate con gli occhi per strada, e non è solo una questione culturale. A me non dispiacciono i complimenti per la strada, né tantomeno mi tiro indietro se qualcuno si offre di aiutarmi a sollevare la valigia in treno.
Ma se il prezzo da pagare per questa galanteria è essere oggetto di un linguaggio, di commenti e di considerazioni sociali tutte maschili, bè ci rinuncio volentieri.

Mi rivolgo a persone che stimo personalmente, come Enrico, e indirettamente, come Massimo, affinché smettano di flirtare con questo linguaggio.
La prostituzione, quando non è una libera scelta, è una piaga sociale. Non dimentichiamoci che è lo sfruttamento di persone deboli, indifese, bisognose. E che dietro ci sono storie che noi, nella nostra bambagia, neanche ci sognamo.

Non è solo la libertà di stampa, come è noto, a definire la civiltà di un Paese, ma è anche il modo in cui vengono considerate le donne, i bambini, i vecchi.
E il fatto che in Italia molte donne non si scandalizzino ma anzi si sentano lusingate quando vengono trattate in maniera diversa, nel bene e nel male, non toglie che noi tutti, donne e uomini, possiamo cercare di lavorare per una maggiore uguaglianza sociale e per un vero rispetto reciproco, a cominciare dal linguaggio.

24 Commenti:

Alle 28 ottobre, 2006 14:48 , Anonymous Anonimo ha detto...

boh.
non vedo il problema
se una donna dice "mi tromberei quel tipo" non mi sembra sia un problema.
tu invece vedi il problema nel contrario...
???

 
Alle 28 ottobre, 2006 17:15 , Blogger olipal ha detto...

Io vedo un problema se si parla di prostituzione come se si parlasse di una gita fuori porta.
E se poi invece di dire di una che ti sta antipatica: "E' una stronza", dici "E' una zoccola". E così via.

 
Alle 28 ottobre, 2006 19:29 , Blogger Massimo ha detto...

oggesù.

1)nessuno parla della prostituzione come di una gita fuori porta. Ma guarda quanto costa un biglietto "low cost" per Budapest questo fine settimana o il prossimo e guarda quanto costa per Parigi o Stoccolma o Barcellona e fatti un'idea...

2)Enrico, chiaramente, conosce le ggiovani (e non solo) meglio di te, Oli, che secondo me vivi un po' in un mondo alla Jane Austen, in cui le donne sono pure e i maschi dei maiali. "Mi troberei quel tipo" è cosa che dicono e pensano (ma non fanno, non almeno a Milano) in molte, credimi...

3)anche io preferirei vivere in un Paese dove le donne non ti spogliano con gli occhi. O dove almeno se ti spogliano congli occhi poi ti scopano anche. Ti assicuro che in Brasile se una mi guarda come succede spesso a Milano, posso essere sicuro che lo fa di mestiere. In Francia, so di sicuro che ci posso andare a letto entro un'ora. A Milano, posso stare sicuro che mi dirà che è fidanzata, che il fidanzato è stupendo ma lo mollerebbe per uno più stupendo (e ricco, magari) e che vuole sposarsi, e che se me la voglio ciulare devo farle il filo per un mese facendo lo sdolcinato...

4)ma non si era arrivati a un accordo almeno su questo, noi uomini e voi donne, che le donne sono tutte "troie" e gli uomini sono tutti "stronzi"? ;-)

 
Alle 28 ottobre, 2006 19:37 , Blogger Massimo ha detto...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
Alle 28 ottobre, 2006 19:55 , Blogger Marco Camisani Calzolari ha detto...

Cara Amica,
la tua sensibilità potrebbe far pensare a qualche frustratione, ma sono certo che non è così.
Non amo il turpiloquio e da quasi tre anni ho un piccolo erede, perciò anche quelle due o tre parolacce che ogni tanto 'imbracciavo' hanno dato le dimissioni. Ora le mie preferite sono ukra, ullallà, perbaccolina, etc...
Tuttavia, come sai, la vita è fatta di corsi, ricorsi e cicli. Perciò devi sapere che, anche senza aver mai primeggiato, prima di adottare il nuovo linguaggio, ero piuttosto colorito anch'io...
Tuttavia non mi sono mai scandalizzato se qualcuno ci dava dentro più di me. Anzi, ho sempre amato le persone calde, purché non fossero grevi.
Ho molto amato anche le donne, lo faccio ancora

 
Alle 28 ottobre, 2006 19:55 , Blogger Marco Camisani Calzolari ha detto...

Cara Amica,
la tua sensibilità potrebbe far pensare a qualche frustratione, ma sono certo che non è così.
Non amo il turpiloquio e da quasi tre anni ho un piccolo erede, perciò anche quelle due o tre parolacce che ogni tanto 'imbracciavo' hanno dato le dimissioni. Ora le mie preferite sono ukra, ullallà, perbaccolina, etc...
Tuttavia, come sai, la vita è fatta di corsi, ricorsi e cicli. Perciò devi sapere che, anche senza aver mai primeggiato, prima di adottare il nuovo linguaggio, ero piuttosto colorito anch'io...
Tuttavia non mi sono mai scandalizzato se qualcuno ci dava dentro più di me. Anzi, ho sempre amato le persone calde, purché non fossero grevi.
Ho molto amato anche le donne, lo faccio ancora, solo che monogamente.
Precedentemente ho esercitato la poligamia, con parecchie espressioni maschiliste, ma qui dovrò deluderti, nella maggior parte dei casi la pratica era molto apprezzata. Alcuni angeli che farebbero diventare femminista anche un camionista bulgaro convertito all'Islam, erano felici si godersi un po' di sano maschilismo figurato.
Belle parole, dirai... Altroché dico io, se sapessi che a 18 anni al posto della macchina coprai un camper, la mia credibilità sui tuoi pixel svanirebbe in un istante. Anche i pixel... Però, amica mia, te lo dice uno che ha appeso il camper al chiodo, vivi serenamente quello che sei, qualunque cosa tu sia. L'importante è sentirsi bene con se stessi, che si sia uomini, donne, trans o comunisti (N.d.A. come Massimo ; ).
W la vita!
Vedi, solo quache anno fa avrei inneggiato a qualcosaltro...
Ah, la vita... ah... ;)
Ciao
Marco

 
Alle 28 ottobre, 2006 20:01 , Blogger Massimo ha detto...

dissento, Marco. non sono un trans comunista! ;-)

 
Alle 28 ottobre, 2006 20:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

pian col faian, chè siete nel blog della mì signora. soprattutto, a me non sembra per niente che sia frustrata, a differenza di molti maschioni italiani...

 
Alle 28 ottobre, 2006 20:22 , Blogger Massimo ha detto...

ce l'avrai mica con me, che io sono un trans comunista, stai attento! ;-)

 
Alle 28 ottobre, 2006 21:04 , Anonymous Anonimo ha detto...

Capisco quello che intende Olivia, anche se credo sia fuori luogo fare confronti con nazioni che non hanno nulla in comune con la nostra cultura.
Piuttosto vorrei confrontare le frasi consuete usate in Spagna, in Grecia o comunque nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Detto questo, a mio parere, Olivia il discorso vale non solo per una metà del cielo, ma per entrambe. Se c'è un uomo che usa un determinato lessico è anche (non solo ma anche) perchè c'è una donna che glielo consente. Magari non glielo consente direttamente, magari accettando atteggiamenti violenti, autoritari, di controllo.
Quanto pesa quindi la responsabilità di una donna italiana che ancora fatica a scrollarsi di torno i legacci della cultura cattolica e maschilista?

 
Alle 28 ottobre, 2006 21:37 , Blogger Marco Camisani Calzolari ha detto...

Alberto, "ma sono certo che non è così", dissi, appunto... :)

 
Alle 29 ottobre, 2006 14:50 , Anonymous Anonimo ha detto...

quando parlo delle gite fuori porta parlo di cose che effettivamente faccio in un ambiente sociale e in un contesto che condivido e creo.
mi sono riferito -mi pare - alla prostituzione come un dato di fatto che, per molti, è una gita fuori porta. possiamo far finta che non sia così, se vogliamo, oppure ogni volta che si parla di questo fatto dobbiamo cospargerci il blog... di sale e costernazione... avrebbe senso?
non credo.

 
Alle 29 ottobre, 2006 18:15 , Blogger olipal ha detto...

"Quanto pesa quindi la responsabilità di una donna italiana che ancora fatica a scrollarsi di torno i legacci della cultura cattolica e maschilista?"

Vabé, se cerchi di scrollarti di dosso sti legacci sei una che vive nel mondo di Jane Austen, o peggio una frustrata, se non cerchi di scrollarteli di dosso che cosa sei?
Per l'amico col camper a 18 anni, buon per lui, ma qui non si parlava di quello che alla tua donna piace sentirsi dire nell'intimità.

 
Alle 29 ottobre, 2006 20:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

mi pare che la cosa qui sia un po' tirata per i capelli, come se una donna non avesse mai detto "scopami" al suo uomo....

e poi, nel contesto del post originale, l'uso del "scoparsi" serviva a rafforzare un concetto.

 
Alle 30 ottobre, 2006 08:35 , Blogger maria ha detto...

Penso che i linguaggi odierni rappresentino, paradossalmente, per molti uomini uno strumento difensivo al modello femminile così tanto pubblicizzato...ma non è solo questo! Per fortuna ci sono uomini e uomini...ma anche donne e donne!!! Quindi, cara Olivia capisco molto bene cosa intendi.

bacioni, maria ;-)

 
Alle 30 ottobre, 2006 09:09 , Blogger Massimo ha detto...

Oli,

io non ti conosco, quindi come ti sei scrollata di dosso tu questi legacci della cultura cattolica e maschilista (che mi pare tu sia d'accordo che ci siano) proprio non lo so. Ma la mia non era una critica a come l'hai fatto tu, ma a come pare lo facciano gli italiani e le italiane.

In altre parole, vive in un mondo alla Jane Austen, secondo me, chi non capisce che il puttantour è, purtroppo, uno stile di vita italiano; e chi non si rende conto di quanto siano aggressive (e poi subito dopo tutte "brave ragazze", o verginelle di ritorno) le italiane, secondo me...

 
Alle 30 ottobre, 2006 10:08 , Blogger olipal ha detto...

Io credo che siano patetici quelli che "tutte le donne sono puttane", tanto quanto quelle che "tutti gli uomini sono stronzi". E' un'arbitraria generalizzazione della propria esperienza privata. Però la prima è più pericolosa della seconda, credo, in termini di violenza sociale.
Quanto a vivere o meno in un mondo alla Jane Austen (scusa, ma è che io Jane Austen l'ho letta e odiata al ginnasio) sto leggendo Gomorra, di cui tanto si parla, un libro che se fosse un film sarebbe vietato ai minori di 14 anni. Bè, cavolo, questo sì che è un modo di raccontare la realtà senza cospargersi il capo di sale ma neppure senza falsi quanto dannosi cinismi.

 
Alle 30 ottobre, 2006 10:19 , Blogger Massimo ha detto...

sì, non ci sono dubbi: i casi di uomini che picchiano o uccidono donne sono 100 volte più numerosi del contrario; però, stavamo parlando di altro...

 
Alle 30 ottobre, 2006 16:47 , Anonymous Anonimo ha detto...

il cinismo come arte retorica è utile a far presente che i problemi esistono.
per dirne una,
se i nostri tg fossero cinici e meno paraculi avremmo visto le ultime guerre per così come sono e forse quei dementi di italiani che sono stati a favore di queste guerre l'avrebbero pensata diversamente...

 
Alle 30 ottobre, 2006 23:08 , Blogger Massimo ha detto...

ma quali guerre, che abbiamo vinto i mondiali!

 
Alle 09 novembre, 2006 10:13 , Blogger Anaikala ha detto...

Urka, perbaccolina, ullallà. Che ipocrisia, che scassamento di coglioni.
Al liceo avevo una professoressa, simpatica e bacchettona, che una volta perse la pazienza e disse, rivolta alla classe: andate tutti a Ramengo! Poi si corresse: che non è un insulto, ma un paese in provincia di Torino.
E un mio geniale amico disse: che sta vicino a 'Fan Culo? Prese una nota, ma lo ricordo come un atto eroico.

Olivia, non ti conosco, ho trovato il tuo link dal blog di Pietro (mio cugino e amico). Ti consiglio caldamente la lettura di "cento quartine e altre storie d'amore" di Patrizia Valduga, una delle maggiori poetesse italiane del secondo novecento.

E da parte mia, BOMBOCLAT al politically correct!

 
Alle 09 novembre, 2006 23:26 , Blogger olipal ha detto...

Grazie del consiglio, già Pietro si è preso il compito di passarmi un po' di poesia. Io aspetto fiduciosa.
Ho capito che cos'era il politically correct quando era già passato di moda. Ora va di moda il graffiante pelo sulla lingua.
I problemi però rimangono gli stessi, come le battaglie che i radicali in Italia si ostinano a combattere.
La mia non era pruderie, non parlavo di parolacce, ma di violenza verbale e di quello che passa quando passa un certo 'gergo' (v. Adorno vs Heidegger, per fare una citazione da maestrina, quale mi appresto a diventare).
Ciao, alla prossima,
Olivia.

 
Alle 10 novembre, 2006 10:33 , Blogger Anaikala ha detto...

Ciao Olivia...

a me non pare che il politically correct sia passato di moda, anzi... faccio solo due nomi: Veltroni e Zapatero. Per non parlare degli Stati Uniti, dove è la prassi linguistica del paradigma postcoloniale che da dieci anni domina le scienze umane oltreoceano.
Fino alla recente vittoria elettorale di Hilary Clinton, che si vanta di essere stata inventrice del politically correct.

A me pare che il problema non sia cosa si dice, ma cosa si fa. E mi pare che il problema sia soprattutto (almeno nella nostra società) il dilagare sotterraneo della pornografia, che, in mezzo all'ipocrisia generalizzata, è la prima industria culturale al mondo, e il bombardamento dei modelli pornografico-consumistici (scopa e consuma, il partner come un prodotto) a cui siamo sottoposti soprattutto dalla televisione e la pubblicità.

Poi, la mia irritazione era per il post di marco cc, che coi suoi urka etc. mi ricorda Ned Flanders dei simpson.

Scusa per aver invaso il tuo blog...
Ti posto quattro quartine della Valduga, cosi' per aperitivo.

Buona fortuna per il tuo lavoro di maestrina!

44.
"Non muoverti. Sta' ferma. Ho detto; ferma!
Che senta la tua fica fino in fondo
Bocciolo mio, ti innaffierò di sperma
Finché avrà fine il tempo e fine il mondo."

47.
"Allora che l'hai fatta? sei venuta?
e come sei venuta? Dimmi". Prego?
"Se ti è piaciuto molto sei perduta."
Non lo posso negare e non lo nego.

71.
Perché anche il piacere è come un peso
e la mente che è qui mi va anche via?
Su, spiegamelo tu. "Per chi mi hai preso?
Per un docente di filosofia?"

73.
"Mucchi di mondi, grappoli di stelle...
sfoggio di universo mica per noi..
Stiamo vicini... pelle contro pelle...
e poi, mia vita, salvati se puoi!"

 
Alle 10 novembre, 2006 12:27 , Blogger olipal ha detto...

Grazie per l'aperitivo, anche a colazione va bene.
Alla prossima, leggo la Valduga e poi ti dico

 

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