lunedì, novembre 13, 2006

Lezioni di poesia

A un aperitivo con i miei compagni dell'università, Pietro mi ha chiesto se mi piaceva la poesia. Io ho dovuto ammettere che insomma. Che per esempio non sono capace di leggere un intero libro di poesie, e raramente ne ho comprato uno. Che per me le poesie sono come una scatola di cioccolatini, che ne mangio una ogni tanto, perché ciascuna è un pezzo unico e non riesco a leggerle una di seguito all'altra, anche se fanno parte di una raccolta. Che quindi sono perfetta per ricevere poesie, felice che qualcuno le scelga per me e me le faccia leggere, una ogni tanto, o ancora meglio che me le legga ad alta voce.
Per capirci, ho sempre invidiato ma anche guardato come alieni tutti quelli che fanno cenno en passant al numero imprecisato di poesie che hanno scritto nel corso della loro vita. Io so per certo di aver scritto una sola poesia in vita mia, una sera che ero sola in ospedale a Parma, ancora felicemente drogata dall'anestesia. Ma non ne conservo copia.

Quindi ieri sera è arrivata la prima poesia. Una poesia di Alda Merini. Pietro mi aveva chiesto di non sentirmi chiamata a discuterne in maniera intellettuale, ma solo di provare a dire che ne pensavo, che cosa provavo. Ma non è così semplice. Non è così spontaneo e automatico. Non è vero che abbiamo sempre qualcosa da dire, che tutto ci suscita un commento, un pensiero, una risposta. Spesso non sentiamo nessun sobbalzo e lo dobbiamo andare a cercare, e allora quello è un pensiero naturale o artificiale? Non lo so. So che ho dovuto fare uno sforzo per scrivere qualcosa piuttosto che niente, piuttosto che semplicemente bella o grazie. Ma che poi sono rimasta stupita di aver pensato quello che ho scritto, cioè di aver pensato qualcosa.
Lezioni di poesia sono un esperimento. Pietro, ci metterò un po' a liberarmi dalla mia sindrome da scolara, che si sente sempre in dovere di rispondere qualcosa di intelligente, ma spero che poi nascano delle discussioni, belle e inutili.

Nei commenti al post Le parole per dirlo, Anaikala ha postato alcuni versi di Patrizia Valduga.

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